La Calabria è una regione del sud Italia, ricca di storia e tradizioni che negli ultimi anni ha rafforzato la propria immagine grazie all'impegno di piccole cantine produttrici.
La viticoltura in Calabria risale ai tempi degli antichi Greci, nel 700 a.C. Dopo l'Impero Romano l'attività vinicola fu abbandonata, fino al Medioevo quando ricominciò a rifiorire. La fillossera, nel XX secolo, cambiò radicalmente il paesaggio viticolo e la regione iniziò a focalizzarsi sulle produzioni di qualità. Notevoli sforzi sono stati fatti per trovare alle uve luoghi adatti dov’essere coltivate e migliorare le pratiche di vinificazione. Di conseguenza, i vini di oggi sono di gran lunga migliori e molto più interessanti da bere.
Bagnata dai mari Ionio e Tirreno, la Calabria è separata dalla Sicilia dallo Stretto di Messina. Il clima mite, gli splendidi colori del mare, le coste rocciose che si alternano a quelle sabbiose, la natura selvaggia, i sapori intensi e genuini della cucina locale, nonché le testimonianze delle sue antiche origini, rendono la Calabria un luogo unico, da ammirare sia in inverno che in estate.
Alla scoperta dei vitigni autoctoni
Il territorio cosentino che gode di giornate molto soleggiate, ha un'ampia escursione termica diurna che incoraggia le uve a bacca bianca a sviluppare sapidità e complessità aromatica, pur conservando la loro naturale acidità.
Nelle zone montuose della Sila le escursioni termiche sono attenuate dalle temperature più miti, influenzate dallo Scirocco e dai venti del Nord. Lungo la costa, il clima mediterraneo influenza i vigneti più interni dall'Aspromonte a quelli della Costa dei Gelsomini, dove il Greco di Bianco trova le sue condizioni ideali.
La composizione del terreno è ciò che determina la qualità: nei vigneti terrazzati con terreni calcarei troviamo vini più corposi con una buona struttura tannica, che a sua volta offre le condizioni per un medio-lungo affinamento in bottiglia. I terreni argillosi-calcarei del versante ionico favoriscono la crescita delle uve Gaglioppo e la produzione di vini rossi sapidi e minerali.
Calabria – la terra dei vini rossi
La Calabria conta circa 14.000 ettari di vigneti, 9 denominazioni DOC e 10 IGT. Le varietà più coltivate sono quelle rosse e rappresentano circa il 75% della produzione: Gaglioppo, Magliocco, Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio e Greco Nero. Ciascun vino esprime sfumature diverse a seconda della topografia e della composizione del terreno del sito, conferendo ai vini livelli diversi di frutto e tannini. I vitigni a bacca bianca coltivati nella regione sono Greco, Trebbiano Toscano, Montonico e Guernaccia.
Qual è il vitigno più coltivato?
Il Gaglioppo è l'uva di punta e il suo nome sembra derivare dal dialetto locale, secondo il quale gaglioppo significa "pugno chiuso", probabilmente riferendosi alla compattezza del grappolo. Si crede che sia il risultato naturale dell'incrocio tra il Sangiovese e il Mantonico Bianco. I vini delle migliori annate hanno un lungo potenziale di invecchiamento e una notevole eleganza.
Cirò DOC produce solo vini rossi?
Nella provincia di Crotone troviamo il Cirò DOC - che può essere prodotto nelle versioni bianco, rosso e rosato. I vini rossi producono rese inferiori, hanno maggiore concentrazione e il più delle volte, hanno potenzialità d’invecchiamento. I vigneti si trovano su dolci pendii in prossimità del Mar Ionio, a ridosso dell'omonimo paese. I vini vengono prodotti anche negli stili Riserva e Classico.
La rinascita di questo vino - che gli antichi greci chiamavano "Kremisi" - è abbastanza recente ed è il risultato di minori rese per ettaro e di migliori tecnologie di vinificazione. Fino a pochi anni fa il Cirò DOC aveva una forte componente alcolica e tannini aggressivi, mentre oggi può offrire un buon corpo, con una struttura tannica più rotonda e vellutata.
Il Magliocco è un altro vitigno autoctono a bacca rossa, meno conosciuto ma molto interessante. Nella zona si producono anche rosati leggeri e di facile beva. Inoltre, i vigneti che raggiungono gli 800 metri sul livello del mare producono vini bianchi eleganti e profumati a base di Greco Bianco e Guarnaccia.
Il Greco Bianco può essere prodotto con uve parzialmente appassite per un vino da dessert, nei pressi del comune di Bianco. Questa DOC rende difficile distinguere il vino dolce dalla versione secca del Greco di Bianco, che è uno dei loro prodotti più conosciuti.
Moscato di Saracena, un vino da meditazione
Un'altra chicca è il Moscato di Saracena, un vino dolce prodotto tradizionalmente da uve di Moscatello appassito e altre uve autoctone. Il mosto (succo di vino) ottenuto dalla vinificazione di uve Malvasia, Odoacra e Guarnaccia viene concentrato attraverso un processo di ebollizione che porta ad una riduzione di massa di circa un terzo del totale. Ciò determina un aumento del contenuto zuccherino e, di conseguenza dell’alcol residuo. Dopo una lunga e lenta fermentazione, si ottiene un vino passito dal colore ambrato, con intensi aromi di miele, fichi secchi e frutta esotica.
Domande frequenti:
Cosa c'è di così speciale nei vini del Calabria?
Vini rossi fruttati di facile beva e bianchi piacevolmente rinfrescanti e minerali.
Quali sono i vitigni più diffusi nel Calabria?
Gaglioppo e Magliocco per le uve a bacca nera. Per i bianchi, da menzionare sono sicuramente il Greco e il Trebbiano.
Quali tipi di cibo si sposano meglio con i vini dal Calabria?
Rossi leggeri: da degustare con insalata di tacchino o pollo e pasta di gamberi. Rossi corposi: con costine di maiale o prosciutto con la "nduja" piccante locale, polpettone e purè di patate. Bianchi: insieme a pesce bianco alla griglia, hummus, verdure arrosto.