Situata nel sud Italia, la Campania è meglio conosciuta per la meravigliosa città di Napoli, la splendida Costiera Amalfitana e l'isola di Capri. Tuttavia, oggigiorno, sono proprio i vini dalla Campania a guadagnare sempre più popolarità. Tra i rossi più famosi troviamo il Taurasi DOCG e l'Aglianico del Taburno DOCG, entrambi a base di uve Aglianico. Per i bianchi, abbiamo due delle più importanti DOCG, Fiano di Avellino e Greco di Tufo.
La Campania ha una lunga storia vinicola alle spalle e alcuni vini erano già noti ai tempi dell'antica Roma: in particolare il Falerno, che fu poi rilanciato con una versione moderna (vinificato in bianco a base di Falanghina e in rosso con Aglianico o Primitivo).
In passato, Pompei era uno dei luoghi di commercio del vino predominanti di tutta la Campania. Con la fine dell'Impero Romano, la viticoltura iniziò il suo declino, che durò fino al Medioevo, e quello rimase uno dei periodi più bui per l'industria. La fillossera arrivò in Campania molto più tardi che altrove, ma devastò comunque i vigneti e la ripresa della qualità iniziò solo alla fine degli anni '80.
L'influenza positiva della posizione
La Campania è una zona di coltivazione ideale grazie al clima mediterraneo, i terreni fertili e i paesaggi prevalentemente collinari e montuosi, che confinano con Basilicata e Molise. I vigneti situati sui pendii, beneficiano delle influenze rinfrescanti dell’altitudine, che conferisce un bouquet aromatico più complesso, preservando la naturale acidità.
Lo sai che il Vesuvio è ancora attivo?
C'è una vasta gamma di terreni che incentivano la produzione di vini distintivi e di qualità. Il Vesuvio, tra i pochi vulcani attivi rimasti in Europa, fornisce ai vini un impressionante livello di mineralità, basta provare un Campi Flegrei DOC, Vesuvio DOC o anche un vino Lacrima Christy. Nella zona di Fiano di Avellino, Greco di Tufo e Taurasi i terreni sono a base di calcare e argilla. Questi impasti danno ai terreni un buon livello di drenaggio, che conferisce ai vini un'intensità di aromi notevole e un buon potenziale di invecchiamento.
La Campania si può distinguere anche in più zone: Casertano e dintorni, e le splendide isole di Capri, Ischia, Irpinia, Benevento e Cilento. Il patrimonio vitivinicolo campano è ricco di uve autoctone, molte delle quali sono state riscoperte solo di recente. Alcune delle varietà bianche più conosciute sono Asprinio, Biancolella, Coda di Volpe, Falanghina, Fiano, Forastera, Greco, Pallagrello Bianco con rossi come Aglianico e Piedirosso.
La patria dell'Aglianico
Una zona vocata per la coltivazione dell'Aglianico è l'Irpinia, provincia di Avellino, con il Taurasi DOCG, il vino di punta della regione. Conosciuto anche come il “Barolo del Sud”, vanta concentrazione, complessità, eleganza, tannini compatti a grana fine e acidità vibrante, ricchi di amarena, cuoio, aromi balsamici, tabacco e liquirizia che si possono gustare anche dopo 20 anni. Altri interessanti vini rossi dell'Aglianico sono prodotti sotto la denominazione Taburno DOC, Sannio DOC o Falerno del Massico DOC.
L'uva Piedirosso è coltivata nelle regioni Campania, Lazio e Puglia. È conosciuto dai locali come "Per 'e Palummu" e le sue origini risalgono all'epoca romana, come documentato dal naturalista Plinio nella sua opera "Naturalis Historiae".
Vini bianchi, aromatici e brillanti
Il Greco di Tufo e il Fiano di Avellino sono alcuni dei bianchi più apprezzati della Campania, affiancati all'ottima Falanghina. Una varietà versatile che esprime sapori di mela e pesca bianca, con note erbacee nelle annate meno mature.
Inizialmente, la coltivazione del Greco era diffusa sui ripidi pendii del Vesuvio. Vedendo il suo potenziale nella produzione vini di alta qualità, i vignaioli locali iniziarono a coltivarlo in altre zone della provincia di Avellino, vicino al comune di Tufo, che prende il nome dal Greco di Tufo. Oggi viene prodotto in 2 versioni, secco e frizzante, che a sua volta può essere brut o extra-brut.
Questi vini sono pensati per essere bevuti giovani, per assaporare i sapori fruttati e floreali, ma anche gli strati di miele e tostatura che si creano con l'invecchiamento, sono ugualmente interessanti. Sta a te decidere in quale fase degustarlo, in ogni caso sarai accolto da un vino meraviglioso ed espressivo. Dopotutto, puoi sempre acquistare di più e "testare" l’evoluzione anno dopo anno.
Lo sapevi che Tufo è anche il nome di una roccia porosa?
Queste rocce sono porose, di origine vulcanica e sono prevalenti nella zona. Sebbene possa sembrare determinante, il nome della roccia non ha alcun collegamento con l'appellativo.
Il Fiano di Avellino DOCG viene utilizzato solo per vini secchi e ti consigliamo di prepararti, perché rimarrai estasiato da questi fantastici vini. Questa varietà ha vissuto una rinascita, dalla metà del XX secolo, soprattutto grazie alla famiglia produttrice Mastroberardino.
A seconda della composizione del terreno, l'espressione cambia da vino a vino. Tuttavia, la maggior parte dei vini vanno degustati quando sono giovani e freschi, con i tipici sentori di fiori primaverili e pera, alcuni più semplici e fragranti di altri. Solo una piccola parte della produzione può essere affinata in rovere.
Campania - la terra promessa della pizza
La Campania è riconosciuta in tutto il mondo per le sue canzoni d'amore napoletane e la deliziosa pizza. I vini bianchi campani, come il Greco si abbinano perfettamente a piatti semplici a base di mozzarella di bufala fresca, pomodoro e origano, pesce alla griglia, limone e olio d'oliva. Un bianco più aromatico e dalla consistenza oleosa come il Fiano, si abbina a piatti più saporiti come il pollo arrosto o il salmone alla griglia. I rossi della zona, con la loro intrinseca struttura tannica, frutta intensa e la vivace acidità, si abbinano a tutte le carni, soprattutto se cotte o grigliate.
I dolci della tradizione come la pastiera, il babà, le sfogliatelle o le zeppole si sposano bene con l'elegante Moscato di Baselice di Benevento, prodotto da uve appassite o con un Passito Sant'Agata de' Goti, o un Vino dolce a base di Falanghina, prodotto con uve da vendemmia tardiva.
Domande frequenti:
Cosa c'è di così speciale nei vini della Campania?
Vini strutturati da uve Aglianico e rossi fruttati di medio corpo da uve locali. Bianchi minerali, croccanti ed equilibrati.
Quali sono i vitigni più diffusi in Campania?
L'Aglianico è il vitigno a bacca rossa di punta, ma sicuramente ti piacerà anche il Piedirosso. E non potete assolutamente perdervi i grandi bianchi campani: Greco, Fiano e Falanghina.
Quali tipi di cibo si sposano meglio con i vini della Campania?
Rossi leggeri: pizza, formaggi a pasta molle, ma anche arancine fritte. Rossi corposi: carni alla griglia, parmigiana. Bianchi: anguilla marinata, impepata di cozze o spaghetti con gamberi e mozzarella di bufala. Dolci: babà e sfogliatelle.