Toscana - la regione vinicola più famosa dell'Italia centrale
La terra dei "Super Tuscans"
Andando oltre le denominazioni, fu in Toscana - come ribellione alle normative vigenti in materia di vinificazione - che nacquero i “Super Tuscans”. Questi vini non aderiscono alla normativa DOC/G sulla selezione delle uve e sull'affinamento. I Super Tuscans sono solitamente realizzati con una combinazione di uve Sangiovese locali e le tre principali uve bordolesi, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon e Merlot. Tra i Super Tuscans più famosi ci sono il Sassicaia e il Tignanello.
La prime testimonianze di vinificazione in Toscana risalgono a 3000 anni fa e già 2400 anni fa la qualità dei vini toscani riceveva il plauso della critica da parte dei Greci. Lo sviluppo della viticoltura in Toscana è arrivato con gli Etruschi, che vissero nella regione per molti secoli.
La forte passione per la vinificazione non era solo ad appannaggio delle classi più umili, ma anche la nobiltà era coinvolta: abbiamo, infatti, molti esempi della partecipazione di famiglie nobili alla lavorazione delle uve. Oggi, i viticoltori toscani portano avanti con orgoglio queste tradizioni, ma sperimentano anche nuove tecniche e pratiche per alzare ulteriormente l’asticella della qualità.
Il clima perfetto per un vino perfetto
La Toscana gode di un clima mediterraneo caldo. Vicino al mare le colline ondeggiano, diventando più alte e ripide man mano che ci si avvicina agli Appennini. Il mare e le colline rinfrescano l’aria calda durante l'estate e, la maggior parte dei vigneti in tutta la regione, sono piantati su quote abbastanza elevate.
L’altitudine genera una significativa escursione termica, ovvero la differenza tra la temperatura notturna e quella diurna. Queste fluttuazioni aiutano a trovare il giusto equilibrio tra zuccheri e acidità nelle uve, un segno distintivo dei grandi vini toscani. La Toscana gode, inoltre, di diversi tipi di terreno favorevoli alla coltivazione della vite e molto diversi tra loro, tra cui marna, argilla, arenaria, ghiaia e sabbia.
Sangiovese – le sue migliori espressioni
Il Sangiovese è il principale vitigno a bacca nera non solo in Toscana, ma in Italia in generale. I vini da uve Sangiovese sono realizzati in diversi stili, dallo stile rustico e diretto a quello più rotondo e fruttato, abbinandosi facilmente a tutti i tipi di cibo.
Il nome sembra provenire dai monaci di Santarcangelo di Romagna ai piedi del Monte Giove, che scelsero il nome di “sanguis Jovis”. È un incrocio di due rossi: Ciliegiolo e Calabrese di Montenuovo e viene spesso miscelato con altre varietà come Canaiolo, Colorino, Cabernet Sauvignon e Merlot, quando si cerca colore e maggior corpo.
Lo sapevi che in passato la legislazione del Chianti ammetteva anche i vitigni a bacca bianca? Oggi, però, non è più così.
Tanto per dimostrare quanto possa essere eclettico il Sangiovese se ben trattato, vediamo le differenze nei suoi vini: in Maremma, vicino al mare dove gode di lunghe giornate soleggiate, i vini sono caratterizzati da un bouquet di frutta nera scura e note erbacee; nel Chianti Classico, con un clima più fresco ad altitudini più elevate, si può assaporare il tipico gusto di amarena dei vini Chianti, insieme a frutti di bosco, violette e foglie di tè.
Nel Brunello di Montalcino troviamo Sangiovese al 100%, ma dipende molto da quale parte della montagna provengano le uve. Il Vino Nobile di Montepulciano è la versione più leggera del Sangiovese, è fruttato, con tannini levigati ed è davvero gustoso.
“Chianti Classico” e “Chianti” sono due DOCG separate?
Con un decreto pubblico emanato da Cosimo III de 'Medici, si stabilirono ufficialmente i confini del territorio del Chianti Classico. Era la prima volta che un atto formalizzasse il legame tra un vino e il suo territorio. Oggi il Chianti DOCG esporta più vino di qualsiasi altra denominazione in Italia.
I vini del Chianti Classico e di altre DOCG invecchiano per periodi più lunghi in legno di rovere, sono elegantemente equilibrati con tannini a grana fine, veramente ben integrati. Il simbolo da sempre presente sulle bottiglie di Chianti Classico è il Gallo Nero e compare su tutti gli stili: Annata, Riserva e Gran Selezione. La parola “Classico” è di fondamentale importanza perché distingue il Chianti Classico dal vino Chianti. Sono due DOCG distinte e separate, con normative, zone di produzione e combinazioni differenti.
Brunello di Montalcino – i vini monovarietali
Montalcino è una splendida cittadina al centro della Toscana e dal 2004 fa parte dei Patrimoni dell'Umanità dell'UNESCO. Il Brunello di Montalcino è stato insignito di importanti riconoscimenti internazionali e nel 1999 "Wine Spectator" lo ha inserito tra i 12 migliori vini del secolo. Il Brunello, clone locale del Sangiovese, richiede per legge un invecchiamento minimo di cinque anni, in rovere e/o in bottiglia per essere classificato come Brunello di Montalcino DOCG.
Anche il Rosso di Montalcino DOC è ottenuto da uve Sangiovese, ma richiede solo un anno di invecchiamento, risultando più leggero e di medio corpo. Il Moscadello di Montalcino DOC è un classico vino da dessert a base di uva bianca da vendemmia tardiva.
San Gimignano – la terra della Vernaccia
Il vitigno Vernaccia cresce a San Gimignano e produce meravigliosi vini bianchi, con sentori di fiori bianchi primaverili, fiori di agrumi e sapore di mandorla amara sul finale. Alla fine del XIII secolo era presente su tutte le tavole reali d’ Europa, tra il mondo ecclesiastico e ricchi mercanti. Il suo nome deriva da Vernazza, centro molto importante della produzione ligure. Gli anni '60 segnano la rinascita di questo vitigno e dopo pochi anni fu il primo vino italiano ad ottenere la Denominazione di Origine Controllata.
Alcuni visionari viticoltori che hanno scelto di non seguire il disciplinare DOC/G si sono resi conto che alcuni vitigni, come Cabarnet Sauvignon, Merlot e Syrah davano il meglio di loro nei vigneti in pianura, lungo la costiera toscana. È proprio qui che nacquero e continuano a svilupparsi i vini Super Tuscan.
Le ultime annate dei vini da Bolgheri, Maremma, Montecucco e Morellino di Scansano hanno ricevuto alcuni dei più alti riconoscimenti. E se sei un amante del vino dolce non dimenticare di provare il Vin Santo con i cantucci, perfetto abbinamento a fine pasto.
Domande frequenti:
Cosa c'è di così speciale nei vini della Toscana?Rossi complessi con potenzialità di invecchiamento, i Super Tuscan di fascia Premium ed eleganti vini bianchi floreali.
Quali sono i vitigni più diffusi nella Toscana?La Toscana è la patria degli eclettici rossi Sangiovese, Colorino e Ciliegiolo. Da provare anche la Vernaccia bianca, il Trebbiano e la Malvasia.
Quali tipi di cibo si sposano meglio con i della Toscana?Rossi leggeri: pasta fatta in casa al sugo d'anatra o pesce leggermente grigliato o affumicato; Rossi corposi: cinghiale in umido o la famosa bistecca chianina fiorentina; Vini bianchi: baccala “alla fiorentina”, risotto ai funghi o pesce crudo.
Non ti resta che esplorare la regione. I grandi vini si accompagnano a grandi storie.
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