Una regione nota per la moda e la finanza più che per la viticoltura, nonostante sia la regione produttrice di due dei vini italiani più apprezzati: Franciacorta e Valtellina. Situata nell'Italia centro-settentrionale, la Lombardia ospita alcuni dei laghi più belli del paese e, l'influenza delle Alpi, rende questa zona un paradiso per la produzione di spumanti.
La Lombardia è una delle più vaste regioni italiane e circa la metà del territorio si estende su un'ampia area pianeggiante. Rispetto alle principali catene montuose, le Prealpi sono disposte in direzione nord-sud e sono caratterizzate dalla presenza di numerosi laghi.
Solo una parte del territorio agricolo lombardo è favorevole alla viticoltura, con buone condizioni pedoclimatiche adatte alla coltivazione della vite; in alcune di queste zone di produzione, come l'Oltrepò Pavese, la Franciacorta e la Valtellina, lo standard di qualità è molto elevato e, grazie alle moderne tecniche di vinificazione, i vini sono di una qualità eccezionale, costituendo un fiore all'occhiello dell'enologia italiana nel mondo.
L'importanza del clima
La regione ha un clima continentale, con differenze di temperature dal giorno alla notte. Nella zona pedemontana, il clima temperato e una buona esposizione al sole determinano condizioni più favorevoli per la coltivazione della vite. Questo tipo di clima è infatti ideale per la viticoltura, soprattutto nella zona di produzione della Valtellina. Le Alpi la riparano dai venti freddi del nord Europa, e grazie alla composizione dei terreni sabbiosi e allo sfaldamento della roccia granitica, si ottengono vini complessi e strutturati.
Nella zona di produzione della Franciacorta, il terreno è caratterizzato da una varietà di terreni composti da argilla, limo, sabbia e ciottoli che consentono il drenaggio dell'acqua, da cui si producono vini eleganti, con un’ottima complessità aromatica.
Le condizioni ottimali per la coltivazione della vite si trovano nella zona collinare dell'Oltrepò Pavese, dove una buona esposizione al sole va di pari passo con un clima temperato. Il terreno è costituito da impasti marnosi e sabbiosi e da strati calcarei. Queste peculiarità favoriscono la produzione di uve a bacca bianca destinate alla produzione dello “spumante”.
Hai mai assaggiato il Franciacorta DOCG?
Il territorio della Franciacorta DOCG è delimitato a est dalle colline rocciose e moreniche di Rodengo, Ome, Gussago e Cellatica, a nord in prossimità delle sponde meridionali del Lago d'Iseo e dagli ultimi prolungamenti delle Alpi Retiche, a ovest dal fiume Oglio e, infine, a sud dal Monte Orfano.
La regione poggia su un grande anfiteatro morenico, formatosi durante le glaciazioni della Seconda e Terza era geologica, dovute in parte al ritiro del grande ghiacciaio della Valcamonica. L'area è caratterizzata da un'estrema complessità morfologica e geologica.
Il nome “Franzacurta” compare per la prima volta in un'ordinanza dell'Ottavo Libro degli Statuti bresciani del 1277, con riferimento ad un ordine dei comuni di Gussago e Rodengo per la riparazione del ponte sul fiume Mella in località Mandolossa: "Pro utilizza il suo et omnium amicorum Franzacurta"
Tra le testimonianze più recenti, troviamo quella di Gabriele Rosa che nel suo trattato sui vini del 1852 ricorda come i vini bianchi della Franciacorta siano “i più eccellenti, piccanti e amari”.
Nel 1967 nasce il Franciacorta Doc, la prima Denominazione di Origine Controllata nata in Italia, che comprende anche le tipologie di spumante. Il massimo riconoscimento per la qualità per i vini italiani è stato proprio dedicato ai vini Franciacorta nel 1995, con la DOCG che ha segnato una svolta verso un sempre maggiore riconoscimento del legame indivisibile tra il vino e il suo territorio.
Aver scelto il termine Franciacorta come unico termine per identificare il vino e il metodo di lavorazione è risultata un’ottima strategia. Ci sono vari stili di vino tra i quali; Franciacorta Satèn, Rosé, Riserva, Millesimato.
Sai qual è la particolarità di un Satèn?
Satèn è l'unico Franciacorta che per definizione è un "Blanc de Blancs", che può essere prodotto solo da uve bianche. La seconda differenza è che il limite massimo di pressione consentito in Satèn deve essere inferiore a 5 atmosfere, mentre in altri stili è maggiore (circa 6-6,5 atmosfere). Per ottenere ciò la legge limita la quantità di zuccheri, ad un massimo di 20g/l per Satèn.
I muretti della Valtellina, patrimonio dell'UNESCO
La Valtellina, insieme alla Valchiavenna rappresentano i territori della provincia di Sondrio e si trovano a nord del Lago di Como. Le particolari condizioni climatiche rendono questa zona vocata alla viticoltura ed in particolare al vitigno "Nebbiolo" o Chiavennasca, come viene chiamato localmente. I vigneti si trovano sui pendii esposti a sud, a un'altitudine di 300 metri fino a un massimo di 700 metri, con due sole eccezioni.
I vini beneficiano di queste condizioni climatiche e rimarrai sorpreso dalla loro freschezza e dalla loro potenzialità di invecchiamento. L'alcol è ben integrato, con tannini inizialmente ruvidi che si ammorbidiscono con l'invecchiamento e acquisiscono strati di note sapide, aspre e piccanti. Si aggiungono note di pane tostato e vaniglia, quando fermentati più a lungo. Assicurati di assaggiare lo Sforzat, uno stile "Amarone" del Nebbiolo, un vino eccezionale e di alta qualità.
Terrazzamenti - Un antico metodo
I vigneti della Valtellina sono stati costruiti con la pratica del terrazzamento, un metodo che risale a diversi millenni fa e che si è dimostrato efficace, anche ai giorni nostri. I pendii montuosi ripidi possono essere considerati un'avversità per la coltivazione e la raccolta dell'uva, in quanto più vulnerabili alle impervie della natura. Le terrazze sono pittoresche strutture artificiali, dove muri orizzontali in pietra forniscono supporto per i vigneti, preservando i benefici dell'esposizione della collina alla luce solare.
In poche parole, i viticoltori hanno trovato la soluzione alle avversità, costruendo terrazze sostenute da muretti a secco per rendere i pendii delle montagne più adatti alla coltivazione. Si tratta di una costruzione di entità gigantesca, lunga oltre 2.500 km e con costi di manutenzione molto elevati. Ad oggi rimane la più grande regione vinicola terrazzata in Italia, ciò si va ad aggiungere al fascino della regione e dei suoi vini, che riflettono fedelmente il terroir. Recentemente sono stati dichiarati patrimoni Unesco.
Domande frequenti:
Cosa c'è di così speciale nei vini della Lombardia?
Rossi complessi ed equilibrati e meravigliosi spumanti metodo classico di alta qualità.
Quali sono i vitigni più diffusi in Lombardia?
L'uva rossa con la più alta qualità e potenziale di invecchiamento è il re "Nebbiolo". Per i bianchi, Pinot bianco e Pinot grigio esprimono spesso una grande mineralità.
Quali tipi di cibo si sposano meglio con i vini dalla Lombardia?
Rossi leggeri: bresaola della Valtellina o risotto di pesce. Rossi corposi: la cassoeula locale o cotolette alla milanese o selvaggina. Bianchi: formaggi molli e stagionati, pesce e risotti.